Il nazareno
Interno di un'abitazione borghese, si sta apparecchiando in
tavola. Suona il campanello, la padrona di casa va ad aprire. Si tratta di un mendicante cieco:
occhiali scuri e bastone, il cappello sfondato, al guinzaglio un cagnolino con
un cappello in bocca.
Sotto i cenci, si vede chiaramente una tunica bianca
splendente, barba e capelli lunghi lo identificano chiaramente: è Gesù Cristo.
-
Buongiorno signori, per favore datemi un tozzo
di pane!
La signora si gira verso le figlie sorridendo, il marito
appare invece visibilmente scocciato.
-
Prego, entri pure... Perché non resta a pranzo
con noi?
Il mendicante si toglie il cappello, posa il bastone, si
toglie gli occhiali e dice solennemente: “Ancora una volta avete riconosciuto
il Cristo nel volto di un mendicante”
Il marito commenta: “Già... Per la terza volta in una
settimana...”
Il cane viene lasciato fuori ad abbaiare disperato.
Si sentono voci concitate provenire dalla strada. Il marito
si affaccia alla finestra e chiede “Che è stato?”. Davanti al portone dello
stabile una signora in pelliccia sta inveendo contro due giovani in tunica, che
cercano di impedirle di entrare. La signora si accorge che il capofamiglia si è
affacciato alla finestra e gli grida: “Mi hanno preso il cane, uno di loro è entrato
nel palazzo!”.
Uno dei due giovani, con tono di rimprovero: “Signora, il
cane le è stato sottratto nel nome del Signore!”. L'altro giovane aggiunge
solennemente: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.
Anche Gesù si affaccia, e additando la signora si rivolge al
padrone di casa: “Vedete dunque, ella non ha riconosciuto nel mendicante il
volto di Cristo”.
La signora nel vederlo trasecola: “Eccolo lì il ladro,
allora sta da voi! Ora chiamo la polizia!”
Il padre diventa paonazzo: “Ma noi non lo conosciamo, ha
bussato qui, aspetti un momento!”
Esce quindi dall'appartamento e va a cercare per le scale il
cane, che sta abbaiando alla signora delle pulizie. Quella inviperita gli fa:
“Ah, allora è suo il cane!!! Ma se lo tenga in casa!”. Il padre le risponde
seccato: “Guardi non è mio, mi lasci stare..” “Eh, che modi...” gli risponde quella visibilmente infastidita.
Il capofamiglia riconsegna il cane alla signora, scusandosi.
Lei infuriata gli fa: “ Ringrazi il cielo che non ho tempo da perdere in
questura appresso a lei e a questi imbecilli”. Uno dei due giovani la apostrofa :
“Il signore ti ha restituito ciò che ti aveva tolto”. E l'altro aggiunge:
“L'Emmanuele ti ha messo alla prova, e gli hai dimostrato quanto è corrotta la
tua anima”. “Sì, l'anima di chi ti è morto!” sbotta la signora andandosene per
la sua strada.
Il padre risale in casa, Gesù è già seduto a tavola. “Per
questa pagliacciata del cane a momenti finisco in galera!” esclama togliendosi
la giacca.
Gesù, indifferente, commenta: “Queste signore incipriate
sono come sepolcri imbiancati: splendenti fuori e marce dentro”.
La padrona di casa annuendo soggiunge “In effetti si vedono
certe signore anziane truccate in maniera così pesante, sembrano...”
“Sembrano baldracche, ecco cosa sembrano” le risponde Gesù.
La madre è un po' imbarazzata ma sorride: “Beh, più o meno
il senso è quello”.
Il padre è visibilmente in collera: “Ma questo ferma la
gente per strada e ruba il cane a una poveraccia e stai a vedere se quella è
truccata?”.
La moglie lo rimprovera: “ Su Tonino, non metterti a fare
una sceneggiata su questa cosa...”
“Io che faccio la sceneggiata? Questo viene qui mascherato e
poi sto facendo io la sceneggiata?”
Poi rivolto a Gesù: “Mi dici che sei venuto a fare pure
oggi?”.
Interviene la figlia “Papà non essere maleducato come al
solito!”
Gesù aggiunge: “Se sono venuto qui, c'è di certo un motivo”.
La signora: “E si capisce, poi non lo stia a sentire a mio
marito, noi abbiamo piacere”
Gesù: “Il motivo è presto detto. Sono venuto per mettere i
figli contro i padri”
Il padre: “Ah bella roba, allora te ne potevi stare anche a
casa”
La signora “Tonino! Non capisci che il signore scherza, lui
sta sdrammatizzando e tu insisti...”
Gesù, insistendo: “Sono venuto a mettere le nuore contro le
suocere”
Il padre: “Come se ce ne fosse bisogno!”
La signora, rivolta a Gesù: “Per piacere, non gli toccate
mamma, che so io la filippica che attacca...”
Il padre, facendo il gesto di mordersi la mano: “Pure!
Meglio che me ne vada!!!” Ed esce dalla stanza.
La signora: “Ma dove te ne vai? Tra dieci minuti è pronto,
ho già buttato la pasta...”
Il padre: “Vado a prendere i lamponi nell'orto. Sei
contenta? (ironico) Così gli fai una bella macedonia al tuo ospite di
riguardo!”
Gesù: “Ah, avete un orto?”
La signora: “ Sì, qui dietro la palazzina, in un
cortiletto”.
Gesù: “E si può vedere?”
Il padre: “ Magari un'altra volta!”
La signora: “Ma sì, scenda con mio marito che lo porta a
vedere l'orto. Però fate presto che è quasi pronto”
Il padre rassegnato: “ Come se non avessi parlato...”
Scendono assieme le scale ed escono dal portone. Gesù chiama
i due “apostoli” per farsi accompagnare. Sono seduti al bar a bere e a giocare
a carte, al suo cenno si alzano e lo raggiungono, ma il barista li richiama:
“Ehi il conto!”.
Gesù gli risponde: “Mandi il conto all'interno 13 del 7B,
suoni a “Durante-Esposito”. Il barista (infastidito): “E va bene!”. Il padre
scuote la testa.
Raggiungono infine l'orto.
Gesù: “Molto bello, congratulazioni”
Padre (scocciato): “Grazie!”
Gesù si rivolge agli apostoli: “Vedete quel fico?”
Padre: “Ma quale fico?”
Gesù: “Andare a cogliere dei fichi, ne mangeremo tutti”
Padre: “A parte il fatto che siamo in marzo e i fichi non ci
stanno, quello lì non è un fico. E' un gingo biloba, un albero che viene dal
Giappone “
Apostoli: “Qui di fichi non ce ne sono, maestro”
Gesù: “Se è così che stanno le cose, che il fico non faccia
mai più frutti”
Padre: “Ti ho già detto che quello è un gingo biloba, di
frutti non ne fa!”
Gesù: “Vedo. Sia fatta dunque la volontà del Signore”.
Apostoli: “Sia fatta la volonta del Signore!!!”
Il padre rivolge loro uno sguardo interrogativo, poi si gira
di nuovo verso Gesù, che annuisce compiaciuto.
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